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Trento, 17 ottobre 2007
LIBERATE JURKA !
Proposta di mozione presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici per L’Unione

Una grande manifestazione, pacifica, per gridare che l’orsa Jurka va liberata. E’ quella che si è svolta per le vie del centro storico di Trento sabato 13 ottobre 2007 per iniziativa di una serie di sigle ambientaliste ed animaliste. Al termine della manifestazione sono state consegnate dagli organizzatori al presidente della Provincia autonoma di Trento oltre 14 mila firme di una petizione popolare volta alla liberazione del plantigrado, da alcuni mesi recluso ingiustamente presso l’eremo di San Romedio in Val di Non. Jurka, splendida femmina di ursus arctos è uno degli esemplari catturati in Slovenia e rilasciati in Trentino nell’ambito del Programma LIFE-Ursus cofinanziato dall’Unione Europea e dalla Provincia. Meraviglioso esempio di animale selvatico che riassume in sé milioni di anni di evoluzione allo stato selvaggio, Jurka è stata “tradita” due volte: quando alcuni uomini le hanno maldestramente insegnato a fidarsi di loro, offrendole carcasse di animali o esemplari vivi di pollame affinché si potesse avvicinare alle abitazioni per essere fotografata o vista come oggetto di uno spettacolo; e poi quando è stata rinchiusa in un luogo inadeguato come il recinto-lager di San Romedio, per il semplice motivo di “essersi comportata da orso”. Già, non c’è nessun altro motivo a supporto della decisione di toglierla all’affetto dei suoi tre cuccioli: nessun rischio era mai stato corso da abitanti od ospiti del Trentino, solo qualche danno regolarmente pagato dalle assicurazioni o dalla Provincia. Eppure Jurka ha dato fastidio a qualcuno: la si voleva docile per le fotografie da mostrare agli amici, ma quando ha fatto il suo “dovere” di orso non l’hanno più voluta vedere in giro. E così è stata messa in cattività. Qualcuno ha pure affermato che le è andata meglio che a suo figlio, Bruno, in sigla tecnica Jj1, abbattuto brutalmente in Germania: un animale che doveva essere protetto dalle leggi europee ucciso invece senza alcun motivo! Altri hanno aggiunto che sarebbe stato il caso di “rispedirla” in Slovenia, già come un giocattolo ancora in garanzia che non è più gradito al moccioso che l’ha chiesto in dono… Ha scritto Giusi Ferrari su un blog in Internet: “Finalmente è stata fatta la manifestazione per liberare Jurka! Urlare per le vie del centro storico di Trento, e farlo per lei, per l’orsa condannata all’ergastolo, per la sua libertà, è stata una gioia dolorosa… perché è triste considerare quanta strada debba ancora fare l’uomo prima di approdare a una sensibilità che sappia di rispetto. Per ciò che abbiamo fatto a Jurka io mi vergogno d’essere umana. Per tutto ciò che ogni giorno facciamo agli animali e per tutto ciò che ancora ci manca per essere liberi…” L’orso è giunto sulle Alpi prima dell’uomo, con l’uomo ha condiviso il cammino per millenni, tutti i “cuccioli” d’uomo hanno avuto come compagno preferito un cucciolo d’orso, sia pure di pezza o peluche, e l’uomo d’oggi ha ancora bisogno della presenza dell’orso, di sapere che esiste, di sapere che nei boschi è lui il signore, che va ammirato e rispettato.

Premesso che Jurka paga gli errori degli esseri umani, poiché si poteva fare di più e meglio per consentirle di vivere la sua vita selvaggia, che l’orsa non doveva essere catturata e reclusa in questo modo e che comunque il recinto-lager di San Romedio è inadeguato a garantire una qualità della vita decente ad un animale nato e vissuto in libertà. Premesso anche che la scelta migliore sarebbe liberare Jurka nei boschi; se ciò non fosse possibile sarebbe almeno il caso di farla vivere in un ambiente adeguato alle proprie caratteristiche animali ed in ogni caso evitare che possa continuare a vivere a San Romedio come zimbello dei visitatori.

il Consiglio impegna la Giunta provinciale

a restituire la libertà all’orsa Jurka.

Cons. prov. dott. Roberto Bombarda

     

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